“Avanguardie educative” è un movimento dal basso aperto a tutte le scuole italiane.
Questo movimento è nato nell’ottobre 2014 dall’iniziativa di 22 “scuole fondatrici” che stanno sperimentando in Italia processi di trasformazione e innovazione.
Indire è promotore del Movimento: sostiene le scuole nel loro cammino di autonomia ed ha attivato una linea di ricerca specifica il cui primo risultato è rappresentato da queste Linee guida.
“Aule laboratorio disciplinari” è una delle 12 idee di cui si occupa il Movimento.

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore L. Pilla – Campobasso

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Cosa si intende per “aule laboratorio disciplinari”?

Generalmente nelle scuole di oggi tutte le lezioni, o almeno la più parte, vengono svolte in una stessa aula: lo studente si trova sempre all’interno del medesimo spazio che, per forza di cose, è ibrido. L’aula, con il suo adattarsi a tutte le materie, l’essere usata anche per gli intervalli, l’assegnare un banco fisso a ogni alunno, è uno spazio fisico certamente identitario per chi la vive, ma al contempo non immediatamente associabile a un argomento specifico o a una materia scolastica. È uno spazio sociale ma non uno spazio disciplinare.
Al contrario se un’aula viene allestita per una specifica disciplina, si può trasformare in un’aula laboratorio all’interno della quale i nostri cinque sensi vengono stimolati anche solo dagli arredi e dalle suppellettili di quell’ambiente.
Oltre all’idea di “tematizzare” l’aula, da qualche tempo si fa spazio la possibilità che non sia la classe di alunni che rimane in un’aula prestabilita e fissa bensì sia la classe che, in base alla materia trattata, si sposta nell’aula dedicata a quella materia: la configurazione tradizionale delle aule, secondo la quale a ogni classe è attribuito uno spazio-aula in cui gli studenti vivono la maggior parte del tempo scuola mentre i docenti girano da una classe all’altra, viene quindi trasformata per lasciare il posto alle Aule laboratorio disciplinari.
In questa nuova visione le aule sono assegnate in funzione delle discipline e possono dunque essere riprogettate e allestite con un setting funzionale alle specificità della disciplina stessa. Il docente non ha più a disposizione un ambiente indifferenziato da condividere con i colleghi di altre materie, ma può personalizzare il proprio spazio di lavoro adeguandolo a una didattica attiva di tipo laboratoriale, predisponendo arredi, materiali, libri, strumentazioni, device tecnologici, software, ecc.
La specializzazione del setting d’aula comporta quindi l’assegnazione dell’aula laboratorio al docente e non più alla classe: il docente resta in aula mentre gli studenti ruotano tra un’aula e l’altra, a seconda della disciplina.
Il movimento “Avanguardie educative” propone “Aule laboratorio disciplinari” come una delle idee innovative volte a promuovere una trasformazione del modello tradizionale di fare scuola.